sabato 25 novembre 2023

La scuola di ottica e optometria di Firenze (SIOO) compie 10 anni e promuove la campagna solidale #vediAMOcibene

 



L’iniziativa prevede visite oculistiche e occhiali gratuiti a persone con basso reddito. A usufruire del servizio saranno 80 persone all’anno indicate dalle associazioni assistenziali sul territorio


 


Il progetto è stato promosso in collaborazione con la Fondazione Amici per la Vista e l’Assessorato al Welfare del Comune di Firenze, con il patrocinio di Fondazione Confcommercio Toscana Onlus




Visite da parte di medici oculisti e approntamento di occhiali da vista completi gratuiti a 80 persone con basso reddito, segnalate dai Servizi sociali del Comune e dalle associazioni che si occupano di sostenere persone in stato di bisogno, per dare a tutti la possibilità di tutelare il proprio benessere visivo. È l’iniziativa #vediAMOcibene, messa in campo dalla Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze (SIOO) in occasione del suo decennale.


 


La campagna nasce in collaborazione con la Fondazione Amici per la Vista e il Comune di Firenze attraverso l’Assessorato al Welfare rappresentato dall’assessore Sara Funaro, che avrà il compito di segnalare le persone idonee a usufruire del servizio, con particolare attenzione verso le categorie più vulnerabili, come anziani e bambini. A patrocinare l’iniziativa è Confcommercio Toscana. La scuola coinvolgerà otto persone al mese, per un totale previsto di circa ottanta persone all’anno, che potranno accedere a un “servizio per la visione” di altissima qualità.



“Vogliamo festeggiare i dieci anni della scuola a Firenze con un’iniziativa di solidarietà perché, troppo spesso, il benessere visivo viene messo in secondo piano rispetto ad altri problemi di salute” - ha spiegato Fabio Casalboni, Direttore didattico SIOO e ideatore della campagna. “L’obiettivo del progetto è anche mettere in contatto i ragazzi della scuola con le reali esigenze di pazienti esterni in modo tale che possano contribuire attivamente alla realizzazione di supporti per la vista. Gli studenti potranno apprendere attraverso un iter completo tutti i passaggi della filiera: dalla visita all’assemblaggio, fino alla consegna dell’occhiale, facendo allo stesso tempo un gesto solidale”.


“La salute è un diritto di tutti” - ha detto l’ Assessore al Welfare Sara Funaro. “Questo progetto, rivolto alle persone più fragili, è un’iniziativa utile e di alto valore: dà attenzione e risposte concrete a un bisogno di salute dei cittadini che sono più in difficoltà e, che spesso, a causa di problemi economici, tralasciano le visite mediche, e quindi anche quelle oculistiche. Grazie alla Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze e a tutti i soggetti che hanno reso possibile il progetto, dando dimostrazione di grande attenzione al territorio e ai bisogni dei fiorentini più vulnerabili”.


“La scuola internazionale di SIOO è una fucina di talentuosi professionisti della visione di cui Firenze deve andare orgogliosa, ecco perché Confcommercio Toscana l’ha aiutata a nascere e continua a sostenerla. Siamo convinti che solo una preparazione attenta e continuamente aggiornata possa fare la differenza sul mercato per un mestiere come quello dell’ottico optometrista, che richiede grande versatilità, sospeso com'è tra salute, commercio e moda” -  ha sottolineato il Direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “I centri ottici sono presidi della salute visiva e gli operatori vivono con grande responsabilità l’impegno di informare le persone e, se del caso, di invitarle a rivolgersi ai medici per risolvere eventuali problemi visivi. Questa iniziativa dimostra il loro impegno e la loro generosità”.


Sarà la Fondazione Amici per la Vista a fornire i materiali necessari alla realizzazione degli occhiali, dalle montature alle lenti oftalmiche.  Obiettivo della Fondazione, è infatti quello di promuovere il benessere visivo e l’importanza della prevenzione, supportando iniziative che puntino al miglioramento delle condizioni visive di tutti e favorendo il dialogo tra i professionisti della vista e le istituzioni.


 


“Siamo molto orgogliosi dell’iniziativa organizzata dalla Scuola per i suoi dieci anni, che è perfettamente in linea con gli obiettivi della Fondazione di promuovere il benessere visivo delle persone  a prescindere dalle loro possibilità economiche” - ha dichiarato Marco Procacciante, Presidente della Fondazione Amici per la Vista. “Siamo convinti che questa campagna possa contribuire ad accendere un faro sull’importanza della salute degli occhi e del confort visivo, oltre a  dare una formazione sempre più efficace e inclusiva agli studenti della scuola, ottici e optometristi di domani”.


 


Il progetto


L’iniziativa prende avvio con la segnalazione delle associazioni territoriali dei candidati idonei a usufruire del servizio; la scuola organizza poi la visita oculistica e optometrica previo appuntamento; l’assistito si reca presso la scuola dove verrà preso in carico da un gruppo di lavoro costituito dal medico oculista, il docente optometrista e studenti del corso di optometria, e verrà accompagnato negli ambulatori interni, dove saranno effettuate le visite. Successivamente, verrà affidato a un secondo gruppo di lavoro costituito da un docente optometrista e studenti del corso di ottica, che guideranno l’assistito nella scelta delle montature e delle lenti oftalmiche più idonee e rileveranno i parametri di montaggio individuali necessari per effettuare un corretto approntamento dell’occhiale; questa seconda fase si svolgerà all’interno dello spazio adibito alla simulazione di centro ottico presente all’interno della scuola. Si passa poi alla fase di realizzazione dell’occhiale che si svolgerà all’interno del laboratorio di montaggio ad opera degli studenti del corso di ottica, sotto la supervisione del docente di laboratorio. Infine, il percorso terminerà con la consegna, da parte dei gruppi di lavoro, dell’occhiale completo all’assistito, momento in cui verrà effettuato l’aggiustamento conclusivo e saranno spiegate le corrette modalità di utilizzo.


SIOO


SIOO è la scuola internazionale di ottica e optometria che dal 2013 a Firenze, all’interno della stazione di Santa Maria Novella, offre corsi e percorsi formativi nell’ambito tecnico-scientifico dell’ottica oftalmica, rivolgendosi sia a studenti e studentesse che hanno terminato la scuola secondaria di secondo grado, che a professionisti del benessere visivo che desiderano restare aggiornati in un mercato in continua evoluzione. Dai dati interni alla scuola emerge che il 97% degli studenti, con un percorso presso la SIOO, trova lavoro nei primi sei mesi post diploma.

Nicoletta Curradi 


martedì 4 aprile 2023

Ghiberti, Verrocchio e Giambologna da Orsanmichele al Museo del Bargello

 




Fino al 4 settembre 2023 il Museo Nazionale del Bargello ospita in mostra il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti, l’Incredulità di san Tommaso di Andrea del Verrocchio e il San Luca del Giambologna, tre tra i massimi capolavori della statuaria bronzea rinascimentale, provenienti dal Museo di Orsanmichele. L’esposizione intende offrire al pubblico l’occasione per ammirare l’allestimento di tre opere del celebre ciclo scultoreo di Orsanmichele, trasferite presso l’antica sede del Palazzo del Podestà durante la temporanea chiusura del Complesso monumentale (12 dicembre 2022 – 22 settembre 2023) per lavori straordinari di restauro, messa in sicurezza, riallestimento e miglioria degli accessi, diretti da Tommaso Barni e possibili grazie ai finanziamenti straordinari legati al Piano Strategico GPBC (Grandi progetti beni culturali) del Ministero della Cultura.




Noto come l’antica loggia per il mercato e per il deposito del grano, il Complesso di Orsanmichele è uno dei più importanti monumenti pubblici fiorentini, ed è parte dei Musei del Bargello. Al primo piano del palazzo trecentesco dalla metà degli anni Novanta sono conservate le statue originali, marmoree e bronzee, raffiguranti i santi patroni delle Arti fiorentine, progressivamente rimosse dai tabernacoli esterni e sostituite da copie. Le opere selezionate per l’esposizione temporanea al Bargello provengono tutte dalle edicole situate sulla facciata orientale di via de’ Calzaiuoli: il San Giovanni Battista di Ghiberti (1413-1416), la prima statua monumentale del Rinascimento, viene dal tabernacolo dell’Arte di Calimala, mentre il San Luca del Giambologna (1602) fu commissionato dall’Arte dei Giudici e dei Notai. L’opera dello scultore fiammingo si contraddistingue per la grande potenza espressiva e, a differenza degli altri due bronzi, non aveva mai avuto altre occasioni fino ad oggi per lasciare il palazzo di Orsanmichele, se non per la necessaria messa in sicurezza durante la seconda guerra mondiale e per il restauro del 2001. Infine, il gruppo verrocchiesco dell’Incredulità (1467-1483), scenograficamente allestito in mostra entro una nicchia sopraelevata ad una altezza prossima a quella del tabernacolo originale, rappresenta l’Università della Mercanzia.






“Questa piccola mostra focalizzata su tre grandi capolavori in bronzo mira non soltanto a rendere visibili alcune tra le più importanti statue del rinascimento, che scandiscono passaggi fondamentali del Rinascimento fiorentino, durante i lavori straordinari previsti quest’anno ad Orsanmichele – ha dichiarato Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – ma anche a mettere in collegamento più stretto le collezioni dei Musei del Bargello, uniche nel mostrare il dominio della statuaria fiorentina in bronzo dal Quattrocento all’inizio del Seicento. Ringrazio Benedetta Matucci per aver curato la mostra arricchendola anche di tanti dati visivi e documentari che danno conto della storia singolare delle statue di Orsanmichele dal Rinascimento ad oggi”.


“Orsamichele è un monumento chiave della storia artistica fiorentina, e i suoi tabernacoli hanno ospitato per secoli alcuni dei più rilevanti capolavori della scultura rinascimentale, oggi conservati presso il museo – ha dichiarato Benedetta Matucci funzionaria storica dell’arte, responsabile del complesso di Orsnamichele e del Museo di Palazzo Davanzati e curatrice della mostra. L’esposizione dei bronzi di via de’ Calzaiuoli al Bargello potrà essere l’occasione per approfondirne le vicende storiche e conservative, o più semplicemente per soffermarsi ad ammirare gli esiti della prodigiosa tecnica fusoria ad opera di grandi maestri quali Ghiberti, Verrocchio e Giambologna".


La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione della Firenze Musei, con l’allestimento a cura di Opera Laboratori diretto da Pietro Alongi.


Un video prodotto per l’occasione e realizzato dalla SenzaFiltro Comunicazione, documenta in mostra le vicende conservative e allestitive del Complesso di Orsanmichele durante il corso del Novecento, attraverso la riproduzione di numerose fotografie storiche e moderne acquisite digitalmente, che mostrano le protezioni antiaeree predisposte dinanzi ai tabernacoli nel 1940-1943, i restauri dei bronzi intrapresi dagli anni Ottanta, l’apertura del museo nel 1996, e l’esecuzione dei calchi dagli originali per derivare le matrici necessarie alla fusione delle copie. L’ampia serie di fotografie testimonia inoltre l’evidente complessità delle operazioni di movimentazione che, come in passato, anche in occasione della mostra, ha richiesto l’impegno delle professionalità tecniche coinvolte nell’allestimento dei tre bronzi monumentali.


Nel percorso attraverso le sale del Bargello sono state predisposte apposite didascalie per individuare quelle opere che, in virtù di legami storici e artistici con le vicende di Orsanmichele, o con gli scultori in mostra, possono essere idealmente messe in dialogo con questi ospiti “illustri”. L’esempio più significativo è il San Giorgio di Donatello (1415-1417 circa), scolpito per il tabernacolo dell’Arte dei Corazzai e degli Spadai, e trasferito nel 1891 da Orsanmichele al Museo Nazionale del Bargello, entro una nicchia, replica dell’originale, dove oggi è esposta anche la celebre predella con il San Giorgio che uccide il drago e libera la principessa. Sul lato settentrionale del cortile si trova poi la statua marmorea del San Luca di Niccolò di Pietro Lamberti (1403-1406), un tempo collocata nella nicchia dell’Arte dei Giudici e dei Notai, e sostituita nel 1602 dal monumentale bronzo del Giambologna. Mentre al secondo piano, nella sala del Verrocchio, il raffinato busto marmoreo scolpito da Mino da Fiesole ritrae Piero de’ Medici (1453-1454), uno dei cinque operai che, incaricati dalla Mercanzia di far eseguire una statua per il proprio tabernacolo ad Orsanmichele, commissionarono al celebre scultore il gruppo dell’Incredulità.


Grazie ad una convenzione di partenariato pubblico tra i Musei del Bargello e l’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, appositamente stipulata in occasione dei lavori straordinari di restauro e di riallestimento del Complesso di Orsanmichele, le operazioni di disallestimento, movimentazione e monitoraggio dello stato conservativo dei bronzi esposti al Bargello, e di tutte le altre statue del ciclo scultoreo, sono state condotte sotto la supervisione dei funzionari dell’Opificio, tra cui si ringraziano in particolare, Stefania Agnoletti, Maria Baruffetti, Annalena Brini, Riccardo Gennaioli, Camilla Mancini, Elisa Pucci, Franca Sorella e Laura Speranza, in collaborazione con Benedetta Matucci, Costantino Ceccanti e Benedetta Cantini, funzionari dei Musei del Bargello.


Si tratta dell’episodio più recente e, sono certa, non l’ultimo, di un decennale lavoro comune  sul patrimonio del Museo, dice Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure.


L’indiscutibile bagaglio di competenze acquisito dall’istituto sulla scultura in bronzo in generale e su quella conservata  al Bargello in particolare rende questa occasione preziosa non solo in quanto  ‘messa a sistema’ di risorse  interne al MiC, ma soprattutto quale opportunità di verifica circa la tenuta delle soluzioni conservative messe in campo in passato e valutazione degli accorgimenti migliori da adottare, con i mezzi attuali, per una presentazione futura che garantisca non solo fruibilità ma parametri di conservazione eccellenti. Per questa possibilità di revisione, indispensabile per progettare il nuovo, sono personalmente grata alla direzione del Bargello.


 Nicoletta Curradi 


lunedì 27 febbraio 2023

Un libro dedicato a Silvio Loffredo

 Nella Sala Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno è stato presentato il libro "Silvio Loffredo. Vita, immagini e immaginazioni"durante il finissage della retrospettiva dedicata all',artista.


In questo volume edito da Sillabe il critico d’arte Marco Moretti, profondo conoscitore dell’artista prende in esame la vita e le opere di Silvio Loffredo (Parigi, 1920 - Trebiano, 2013),attraverso un iter cronologico che parte dal ricordo del padre dell’artista, Michele, suo primo maestro. Un lungo viaggio artistico che mette in luce l’intensa vita di questo pittore, ma anche incisore e film-maker d’avanguardia che giunge nel 1945, per diplomarsi all’Accademia di Belle Arti, a Firenze, città amata odiata ma in cui entrerà in contatto con l’ambiente artistico prolifico e surreale degli anni del secondo dopoguerra non solo italiano. Moretti ripercorre i contatti di Loffredo con artisti come Ottone Rosai e Kokoschka, descrivendo uno spaccato di vita interessante che arriva fino agli anni Duemila, coni suoi famosi gatti e le rappresentazioni immaginifiche del Battistero a far da sfondo.




Cenni biografici su Marco Moretti

Scrittore e critico d’arte, pubblicista dal 1983, curatore di mostre si occupa dei movimenti artistici e letterari delNovecento. Oltre a pubblicare su riviste artistiche e letterarie, ha collaborato per oltre un decennio alle pagine nazionali del gruppo “La Nazione"


Nicoletta Curradi