martedì 21 dicembre 2021

Gli spazi del 25Hours di Firenze secondo gli studenti di Accademia Italiana








Ecco gli scatti realizzati dagli studenti di Accademia Italiana, nell'ambito di un progetto didattico coordinato dal prof. Lorenzo Michelini durante il corso di fotografia di interni. 

Lo shooting ha coinvolto gli spazi del nuovo 25 Hours di Firenze, recentemente inaugurato in piazza San Paolino, con le caratteristiche camere ispirate a Inferno e Paradiso e la hall dell'hotel firmata, come tutto il progetto, dalla designer Paola Navone. 

Nel progetto sono stati coinvolti 13 studenti, chiamati a rileggere gli spazi attraverso il proprio punto di vista personale: Gaia Berchielli, Carolin Burk, Giulia Casci, Anna Favero, Saba Furlan, Virginia Victoria Godino, Marta Grasso, Yamine Madani, Tommaso Marino, Martyna Norkunaite, Greta Pettarini, Bianca Prota, Dario Vitale. 

Lo stile eclettico, fatto di dettagli sorprendenti e di una decisa palette di colori, emerge dalla lente dei giovani allievi di fotografia della sede fiorentina di AI.

Accademia Italiana, Istituto di Alta Formazione dalla forte vocazione internazionale con sede a Firenze e Roma, è, dal 1984, punto di riferimento nella formazione per le industrie creative della moda, del design, della comunicazione visiva e della fotografia. Nel giugno 2020 entra a far parte del Gruppo AD Education, network internazionale specializzato nell’alta formazione per le discipline creative ed artistiche che riunisce 14 scuole e 40 campus in Francia, Italia, Spagna e Germania per un totale di oltre 10.000 studenti. Grazie a un corpo docenti costituito da affermati professionisti del settore, AI combina formazione teorica e attività pratica e laboratoriale, offrendo inoltre la possibilità di seguire le lezioni in doppia lingua, italiano/inglese. Oggi l’offerta formativa si compone di corsi di laurea triennale (accreditati dal MIUR nel 2012) – in Fashion Design, Design, Fotografia, Graphic Design e Design del Gioiello – oltre a sei nuovi bienni specialistici, legalmente riconosciuti dal MUR alla fine del 2019 – Fashion textile design, Fashion design and management, Interior Design, Product Design, Graphic Design, Fotografia. L’ampliamento della proposta di studi, consolida una storia importante che ha visto passare nelle aule dell’istituto grandi nomi della creatività internazionale quali Vivienne Westwood, Oliviero Toscani, Rik Owens, Carla Fendi, Alessandro Mendini, Domenico Guzzini, Brunello Cucinelli e molti altri.







Nicoletta Currradi

mercoledì 8 dicembre 2021

I volti della Cattedrale di Siena celebrati in una mostra

 




L'esposizione "L'immagine del Duomo di Siena: 1223 -1944", promossa da Opera della Metropolitana, secondo  il rettore Guido Pratesi, "completa il percorso 2021 deciso dal nostro consiglio  che, dopo la festa nel mese di giugno, di San Giovanni con il restauro del reliquiario e la pubblicazione del volume, è continuato a novembre con il ‘compleanno della Cattedrale’, celebrato anche con la città di Alessandria, per concludersi con questo evento".

L’immagine del Duomo di Siena: 1223 – 1944’, partner l' Arcidiocesi con la collaborazione della Soprintendenza e di Opera Laboratori, a cura di Alessandro Leoncini e Chiara Nencini, riveste un doppio valore.

 "L’allestimento – ha dichiarato il cardinale Lojudice – conferma la scelta di aprire il Palazzo Arcivescovile agli eventi che contribuiscono ad accrescere le esperienze di socialità, cultura, condivisione, consapevolezza della collettività..
"Questa mostra – ha osservato il rettore Pratesi –, con le sue testimonianze, ‘unisce’ coloro che nel tempo hanno contribuito al Duomo e nella parentesi delle feste di fine anno, perfeziona la nostra azione di contribuire ad elevare l’offerta della città. In un periodo in cui, ci auspichiamo, si possa parlare di una nuova ripresa, arricchisce le occasioni del nostro territorio, il cui sviluppo impone un’azione sinergica fra i vari soggetti'.

Secondo il curatore Leoncini la mostra è nata anche come risposta a chi, custode nella sua memoria di un’immagine del Duomo che, visto non si dimentica, si aspettava di poterla di nuovo condividere. Un allestimento complesso reso possibile anche grazie a coloro che hanno concesso le opere.





L’esposizione, utile per la collettività secondo Stefano Di Bello di Opera Laboratori, a cui appartiene il suo Duomo, si articola in nove sezioni dedicate all’esterno e all’interno della Cattedrale, poi le processioni, la Libreria Piccolomini,  la Confessione, il Battistero e la Scalinata di San Giovanni, le piazze e i palazzi intorno al Duomo, i restauri, le guide e i libri sul Duomo di Siena. Presenta, con diverse successioni e vedute, l’evoluzione della Cattedrale proiettata nella sua Piazza: un itinerario umano e spirituale, un cammino di passione, di esaltazioni, ma anche di dolori e di gioia.

Il percorso inizia dalla miniatura che, dal Libro dei censi e memoriale delle offese del 1223 con il podestà Bernardo di Orlando Rossi da Parma, dimostra il ruolo protagonista del Duomo in città già in epoca comunale. Questo viaggio prosegue con una cospicua selezione di opere che rivelano come dal Duecento alla metà del secolo scorso la Cattedrale sia stata osservata, interpretata e proposta da pittori, disegnatori, incisori e valenti fotografi. Concludono l’itinerario due foto con gli ufficiali francesi che, nel luglio 1944, liberarono Siena dall’occupazione.


 Nicoletta Currradi

martedì 14 settembre 2021

A Rufina torna Bacco artigiano


Bacco artigiano 46esima edizione torna dal 23 al 26 settembre. Presentato in anteprima a Firenze



A Rufina in provincia di Firenze dal 23 al 26 settembre si festeggia il vino ed i prodotti tipici in tutta sicurezza. Sabato 26 ci sarà come sempre “L’Offerta del Vino del Contado alla Signoria di Firenze”. Nell’ultimo week end di settembre si celebra il Bacco Artigiano giunto alla sua 46^ edizione. Come sempre la manifestazione ha come protagonista indiscusso il vino del Consorzio Chianti Rufina.


“La nostra come sempre sarà una festa di tutta la comunità che insieme si impegna per affrontare l’emergenza pandemica non ancora terminata – spiega il Sindaco di Rufina Vito Maida -. Ed insieme abbiamo organizzato la nuova edizione del Bacco Artigiano, vorrei che questo fosse un segno di ripartenza. Celebreremo così il vino Chianti Rufina, il nostro orgoglio che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo. Siamo voluti anche tornare a Firenze per la nostra sfilata e ci sarà anche il Carro Matto. 


 


Il programma della manifestazione è molto ricco: l’inaugurazione è prevista giovedì 23 settembre in Villa Poggio Reale alle 17,30, saranno aperte tutte le mostre d’arte ospitate in Villa ed il ristorante all’interno dell’enoteca. Sempre nel parco di Villa Poggio Reale ci saranno momenti musicali e le tradizionali degustazioni del vino Chianti Rufina.


Fra gli eventi: in piazza Umberto I segnaliamo giovedì 23 alle 21 il concerto del Maggio Musicale Fiorentino dal titolo “La Stagione dei Fiori”. Anche piazza 1 maggio quest’anno sarà coinvolta negli eventi, qui ogni sera, oltre agli appuntamenti musicali anche il “Villaggio dei Bambini”. In piazza Aldo Moro per tutto il corso della manifestazione si svolgerà un torneo di pallacanestro. Venerdì 24 settembre alle 20 in piazza del Municipio ci sarà l’iniziativa “Il Bardiccio della Rufina” a cura di Stefano Frassineti e Leonardo Romanelli con la partecipazione del ‘Mito di Panzano’ Dario Cecchini. Lo stesso giorno alle 21 in Villa Poggio Reale per gli amanti dello sport la presentazione del libro dedicato ai 100 anni dell’Audax Rufina.


La domenica da non perdere il consueto raduno delle auto storiche e nel pomeriggio alle 15,30 la sfilata del corteo storico per le vie del paese. 


Sabato 25 settembre si ripropone a Firenze “L’offerta del Vino del Contado alla Signoria di Firenze” evento con la regia di Filippo Giovanelli. L’appuntamento è alle 15,30 con il corteo della Repubblica Fiorentina e il Corteo Storico del Vino e del Contado di Rufina partiranno dal Palagio di Parte Guelfa e attraverseranno via Calimala, via Roma e piazza San Giovanni. A capo del corteo “Il Carro Matto”, realizzato dai ragazzi del Comitato per il Carro Matto. Il vino sarà benedetto sul sagrato del Duomo, poi la carovana proseguirà in via Calzaioli dove verrà offerta l’ampolla del vino, per poi arrivare quest’anno in piazza della Repubblica, dove sarà offerto il vino alla Signoria di Firenze rappresentata dal Sindaco Dario Nardella. 


La storia di questa manifestazione parte da molto lontano. Sull'Arengario di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, il Sindaco della comunità di Rufina, offriva alla città di Firenze il vino del Chianti insieme alle chiavi della “Contea di Turicchi”. Un tradizionale carro sormontato da una piramide di 1500 fiaschi pieni di Chianti, trainato dai tipici “bovi” di razza Chianina, storicamente ritratto nelle più belle foto storiche dei Fratelli Alinari. Il “Carro Matto”, così è stato battezzato, è un’opera di eccezionale maestria costruttiva dei maestri vignaioli della Val di Sieve adesso riuniti nel Comitato per il Carro Matto di Rufina. I “Fiaschi”, tipici contenitori in vetro di aspetto panciuto e rivestiti di paglia, vengono impilati in una piramide ed intrecciati con paglia e legamenti naturali in modo da contenersi l’un l’altro. Un geniale sistema di trasporto che permetteva al carro di trasportare grandi quantità di vino dal contado alla città. 


 


“Il corteo della Repubblica Fiorentina diretto da Filippo Giovannelli – ha sottolineato il presidente del Calcio StoricoFiorentino e consigliere speciale per le Tradizioni Popolari Michele Pierguidi – accompagnerà anche quest’anno il Carro Matto. Vedere il Carro Matto è una festa. In tanti, infatti, accorrono per ammirare i fiaschi fatti a mano dagli artigiani del Chianti Rufina. Nonostante alcuni problemi il Carro Matto girerà anche quest’anno per le strade del centro storico. L’appuntamento sarà in piazza della Repubblica invece che c in piazza della Signoria. È uno degli appuntamenti più amati dal corteo della Repubblica Fiorentina che sarà presente anche alla Rufina. Collaborare con l’amministrazione di Rufina è per noi sempre un piacere ed un onore”.


Alla conferenza stampa hanno preso parte:  il Presidente del Corteo Storico della Vite e del Vino di Rufina Eugenio Becherini, una figurante, Michele Pierguidi presidente del Calcio Storico Fiorentino e Consigliere speciale per le Tradizioni Popolari, Vito Maida Sindaco di Rufina, Simone Donati vicepresidente del Corteo Storico della Vite e del Vino, Eugenio Giani Presidente della Regione Toscana, una figurante e Stefania De Luise Assessora allo Sviluppo Economico. 


Per consultare il programma integrale www.comune.rufina.fi.it . Altre info nelle pagine Facebook  del Comune di Rufina e del Consorzio Chianti Rufina. 

Fabrizio Del Bimbo



sabato 10 luglio 2021

Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021 una mostra alla Fondazione Ragghianti a Lucca



Dal 9 luglio 2021 la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca propone una mostra insolita e interdisciplinare. Come affermano il presidente Alberto Fontana e il direttore Paolo Bolpagni, “si profila un periodo di sperabile riassestamento e di ripresa dopo la terribile epidemia da SARS-CoV-2. Alla luce di quanto avvenuto, la scelta di programmazione della Fondazione Ragghianti è stata di tornare alle sorgenti della nostra civiltà, del modo che l’uomo ha elaborato per il proprio vivere in comune: la città. E di farlo riferendoci in maniera speciale allo strumento privilegiato di trasmissione della conoscenza: il libro. La collezione di Italo Rota si è rivelata una miniera cui attingere per creare percorsi di senso che partono alle radici della contemporaneità, ossia negli anni iniziali del XX secolo. Ne è nata una mostra multidisciplinare, scaturita dall’incontro e dal dialogo tra competenze differenti, che unisce svariati saperi e consente esplorazioni affascinanti e scoperte. Una sorta di archivio dell’immaginario visivo legato alla dimensione urbana, unificato dalla prospettiva estetica.

Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, in programma fino al 24 ottobre 2021 a Lucca negli spazi espositivi della Fondazione Ragghianti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la sponsorizzazione di Banco BPM, è dunque un’esposizione inerente al tema della città e della trasmissione della conoscenza, analizzato prevalentemente attraverso gli innumerevoli pezzi della collezione, eccezionale e unica, dell’architetto Italo Rota, tra i più noti progettisti del nostro tempo.
“L’intento – prosegue Bolpagni – è quello di creare un racconto del Novecento e del primo ventennio del nuovo millennio attraverso la visione della città, la sua rappresentazione nelle arti e nel cinema e l’evoluzione dell’oggetto libro. Da una parte ripercorrendo lo sviluppo dell’idea di città, da quella immaginata da Antonio Sant’Elia e Bruno Taut negli anni Dieci fino all’architettura attuale della megalopoli; dall’altra analizzando come sia cambiato il nostro modo di trasmettere la conoscenza, fino alle evoluzioni contemporanee e al cambiamento del nostro modo di pensare, con lo sviluppo di una modalità di ragionamento ipertestuale e intertestuale, ma con la permanenza del libro, rivelatosi ancora attuale e vivo nella sua dialettica tra la carta stampata e il digitale”.

Il concept della mostra è stato ideato da Paolo Bolpagni con Aldo Colonetti, filosofo e studioso di architettura e design e con lo stesso Italo Rota, in condivisione con un comitato scientifico nel quale sono rappresentate le differenti discipline coinvolte: la storia dell’arte, il cinema, la geografia economica, l’architettura, l’urbanistica. Il comitato scientifico ha individuato alcuni temi cardinali per la definizione dei contenuti della mostra ed è composto, oltre che da Bolpagni, Colonetti e Rota, da Gianni Canova, storico del cinema e rettore dell’Università IULM di Milano, da Daniele Ietri, geografo ed economista e professore ordinario alla Libera Università di Bolzano, da Francesco Careri, studioso di urbanistica e arte urbana e professore associato all’Università degli Studi Roma Tre, da Eleonora Mastropietro, documentarista e geografa e ricercatrice all’Università degli Studi di Milano, e da Alessandro Romanini, critico ed esperto di videoarte, docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Ragghianti.
“La mia collezione – racconta Italo Rota – è stata raccolta secondo una ricerca incrociata con il mio lavoro e si basa su interessi precisi che vanno alla radice dei problemi e sono scavi nel sapere del XX secolo. Dopo quarant’anni di collezionismo e lavoro intrecciati si tratta di un archivio di beni comuni rispetto al tema città, che nell’insieme servono per immaginare il futuro. Per il visitatore la mostra è un invito a riflettere sul modo in cui vivremo: il presente di oggi è fatto dai lavori del passato. Uno slogan potrebbe essere: «Se tutto questo vi ha interessato, nulla sarà più come prima»”.

“La mostra – afferma invece Aldo Colonetti – è un viaggio dentro le ‘cose’, sospeso tra testimonianze ‘alte’, i documenti originali delle grandi utopie del Novecento, dal Bauhaus alla controcultura californiana degli anni Sessanta da un lato, e la cronaca dall’altro lato, che viene dal ‘basso’: manifesti, oggetti comuni, il tutto intrepretato e messo in scena attraverso il modello epistemologico di Aby Warburg, dove la storia dell’arte è intesa in quanto comparazione antropologica. Al centro sta la città come esperienza fisica, nella quale ciascuno è abitante e protagonista del cambiamento: Pianeta città è un percorso, fisico e mentale, dove ciascuno troverà un pezzo della propria storia, senza dimenticare, come scriveva il poeta greco Alceo, che «le città sono gli uomini»”.
In mostra circa cinquecento pezzi, una moltitudine di oggetti di vario tipo, tecnica e dimensioni: dai libri alle opere d’arte, dai manifesti al cinema, dalle copertine dei dischi ai prodotti di design, dalle riviste ai fumetti. Tutto ciò seguendo un itinerario che va dalla nascita della città contemporanea all’inizio del Novecento fino alla nuova idea di città che si sta profilando, e sempre ponendo in relazione la cultura di tutti i giorni con le ricerche più avanzate.

Info: www.fondazioneragghianti.it

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 24 giugno 2021

Con Arca di Luce Arezzo valorizza l'arte sacra che custodisce


Un itinerario storico-artistico-religioso tra Duomo e Palazzo Vescovile. Monsignor Fontana: "Un modo per stare ancora più vicino alla gente"




Un percorso storico-artistico-religioso che unisce il Duomo al Palazzo Vescovile è stato illustrato nei giorni scorsi alla presenza del neo presidente nazionale delle Misericordie, Domenico Giani. Il nuovo itinerario culturale  rende fruibili al visitatore tutte le immense bellezze custodite nei due luoghi simbolo della religione ad Arezzo.

Grazie ad Opera Laboratori,  azienda che lavora nell'abito dei beni culturali, con particolare attenzione verso quelli ecclesiastici, sarà possibile usufruire di un unico pass per visitare la Cattedrale e il Museo Diocesano. Inoltre è stata realizzata un'audio-guida che consente di muoversi in autonomia all'interno del percorso artistico ulteriormente ampliato.

L'Arcivescovo Fontana ha sottolineato come la maestosità del Palazzo Vescovile, composto da ben 100 stanze, sia un bene che non deve essere goduto da pochi, bensì deve essere ammirato dai tanti aretini e turisti che intendono visitarlo.

Monsignor Riccardo Fontana ha annunciato che la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro riapre con una nuova intensità  i Musei diocesani arricchiti da nuovi percorsi.

Tra le opere di rilievo in Cattedrrale ci sono, tra gli altri, il magnifico ciclo di vetrate di Guillaume de Marcillat, eseguite tra il 1516 e 1524. Ma anche la Cappella della Madonna del Conforto, l'affresco di Piero della Francesca con la solenne figura di Maria Maddalena.  A Palazzo Vescovile e Museo Diocesano, invece, è possibile ammirare gli affreschi di Teofilo Torri, opere del Vasari, di Luca Signorelli, la Quadreria, manoscritti, sculture e la suggestiva Camera dei Papi.




Un percorso straordinario che illumina di luce un prestigioso patrimonio sacro e culturale.

Info:.
ORARI DUOMO
Dal lunedì al sabato
dalle 10.00 alle 18.00
(ultimo ingresso 17.30)
Domeniche e festivi
dalle 13.30 alle 18.00
(ultimo ingresso 17.30)

ORARI MUSEO
1 aprile – 31 ottobre
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.30)
1 novembre – 31 Marzo (escluso periodo natalizio
Venerdì, Sabato, Domenica dalle 10.00 alle 17.00 (ultimo ingresso 16.30)
26 dicembre – 6 gennaio
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.30)
PREZZI
Intero € 6,00
Ridotto € 4,00
(Ragazzi dai 6 ai 18 anni)
Gratuito
– Bambini fino a 6 anni
– Residenti nel Comune di Arezzo
– Disabili e loro accompagnatore
– Insegnanti accompagnatori di scolaresche o di gruppi
– Guide turistiche autorizzate
– Giornalisti
Audioguida Duomo € 5,00
(nei giorni di chiusura del Museo Diocesano)
Radioguida € 1,50 a persona
(obbligatoria per l’accesso alla cattedrale per i gruppi superiori a 15 pax)

INFO E PRENOTAZIONI
TEL: 0577 286300 (ATTIVO DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE 8,30 ALLE 17,00)
EMAIL
duomoarezzo@operalaboratori.com

Nicoletta Curradi

lunedì 1 marzo 2021

Ti ricordi la mostra di Henry Moore del 1972?

 Ti ricordi la leggendaria esposizione di Henry Moore al Forte di Belvedere del 1972?


Il Museo Novecento Firenze


lancia un appello per raccogliere immagini e ricordi di quell’evento

mentre sono in corso le due mostre dedicate al grande scultore inglese


 


Henry Moore                                                                                              


Il disegno dello scultore                                                                            


a cura di Sergio Risaliti e Sebastiano Barassi                                              


in collaborazione con la Henry Moore Foundation


Sino al 18 luglio 2021


 


Henry Moore in Toscana


a cura di Sergio Risaliti


Sino al 30 maggio 2021


 


Il 20 maggio del 1972, inaugurava la grande mostra Henry Moore a Firenze. Furono in tantissimi ad affollare gli spalti del Forte di Belvedere e le sale della Palazzina durante i mesi estivi, sfidando il sole a picco. Oltre 345 mila persone. Un numero davvero esorbitante. C’era la principessa Margaret d’Inghilterra, accompagnata dal marito, il Conte di Snowdon, c’erano Giovanni Leone, sesto Presidente della Repubblica Italiana, Edward Heath, allora Primo Ministro inglese, ed ovviamente l’artista, Henry Moore, che aveva seguito di persona l’allestimento delle sue sculture monumentali sulle terrazze affacciate su Firenze. Voi c’eravate? Avete un ricordo da condividere? Una foto, una cartolina, un catalogo magari autografato dall’artista? Se sì, mandateci l’immagine (scansionata) all’indirizzo mail segreteria.museonovecento@muse.comune.fi.it, specificando il vostro nome, cognome e profilo social (Facebook e/o Instagram). Tutti i vostri ricordi saranno condivisi sui profili Facebook e Instagram del museo per tutta la durata delle mostre dedicate a Moore (in corso sino al 18 luglio 2021). Le immagini raccolte sino a quella data, saranno poi pubblicate in un libro, che verrà presentato al pubblico nel 2022, vero anniversario della mostra di Forte Belvedere,


 


Al Museo Novecento Firenze, che ospita da gennaio due esposizioni dedicate a Moore, sono arrivati tantissimi visitatori mossi dal ricordo di quella visita indimenticabile, cinquant’anni fa.


 


Mettete mano ai vostri album fotografici e alle vostre librerie in cerca di ricordi. Facciamo rivivere quell’emozione che segnò un evento iniziatico per la città di Firenze, il primo passo verso la contemporaneità. E in attesa delle vostre immagini, vi aspettiamo al museo, appena sarà possibile riaprirlo, per la mostra “Henry Moore. Il disegno dello scultore”, a cura di Sergio Risaliti e Sebastiano Barassi, organizzata in collaborazione con la Henry Moore Foundation, e per quella “Henry Moore in Toscana”, a cura del solo Risaliti, quest’ultima aperta sino al 30 maggio 2021, dedicata proprio all’intenso legame dell’artista con la regione. Un legame nato a partire dagli anni ’20 quando, giovane studente, lo scultore soggiornò nelle principali città toscane e poi consacrato nel 1972 proprio con la grande mostra del Forte.


Nicoletta Curradi